Se sogni di diventare un fuoriclasse del kung fu, trascorrere le tue giornate nel ristorante di papà non è certo il massimo. I minuti scorrono lenti come anni e - mentre servi ai clienti la solita razione di spaghetti fumanti - la fantasia galoppa, immaginando mosse e piroette spericolate, match vinti per un soffio e folle di fan in delirio… Se poi il tuo corpo - come quello del
giovane Po - non possiede i

muscoli e lo scatto dell’atleta ma è lento e goffo come quello di un panda, la depressione è dietro l’angolo.
Ma la vita - come sanno bene i registi John Stevenson e Mark Osborne - offre a ciascuno almeno un’opportunità per trasformare in realtà i desideri del cuore. Per questo hanno deciso di mettersi sulle tracce di Po e di realizzare Kung fu Panda, la nuova pellicola "targata" DreamWorks, che approda nelle sale a un anno esatto dal terzo episodio delle strampalate avventure dell’orco Shrek e dell’irresistibile Ciuchino.
La profezia del guerriero drago
Quando torna a casa - al termine del turno di lavoro - Po si rintana nella propria stanza. Con il morale in frantumi, contempla le immagini dei suoi idoli - le Cinque Furie del kung fu - che proteggono la Valle della Pace dai nemici e sorridono dai poster appesi alle pareti: la coraggiosa Tigre, l’elegante Gru, la fulminea Mantide, l’aggressiva Vipera, l’agile Scimmia e il saggio Shifu, l’anziano topolino che li allena e si prende cura di loro. "Vorrei essere come voi e combattere al vostro fianco", sospira Po, con gli occhi umidi di pianto.
Mentre Po trascorre le proprie giornate tra il ristorante e la cameretta, la Valle della Pace è in fermento per assistere alla cerimonia che - secondo l’antica profezia - incoronerà il Guerriero Drago, il più abile e coraggioso maestro di kung fu della Cina.
Le Cinque Furie - sicure che il prestigioso titolo andrà a una di loro - hanno prenotato da mesi un posto in prima fila per scattare sul palco non appena verrà pronunciato il nome dell’eletto. E non è difficile immaginare la delusione che si dipinge sui loro volti quando Oogway - l’anziana tartaruga che ha inventato il kung fu per difendere i deboli dalle minacce dei malvagi - annuncia che il Guerriero Drago si cela dentro un timido panda di nome Po.
Incredulo e pazzo di gioia per la notizia, Po non vede l’ora di conoscere Shifu e le Cinque Furie e di cominciare ad allenarsi con loro. L’incontro - però - si rivela una delusione: quando Shifu si trova di fronte l’impacciato e flaccido Po, cerca ogni pretesto per sbarazzarsi di lui e convincerlo a tornare a cucinare spaghetti. E le Cinque Furie non sono da meno. "Po è sicuramente un raccomandato - si dicono l’un l’altro - se no non si spiegherebbe come mai dopo anni di allenamenti e di sacrifici siamo stati umiliati da un panda che non ha mai fatto neppure una corsetta in tutta la sua vita".
Deluso dall’accoglienza, Po comprende che la sua nuova vita comincia in salita e che dovrà sudare sette… kimono per guadagnarsi la stima e la fiducia dei suoi compagni, soprattutto ora che la Valle della Pace rischia di cadere nelle grinfie del leopardo Tai Lung, evaso dalla prigione di Chorth-Gom e deciso a vendicarsi di chi gli ha fatto trascorrere gli ultimi vent’anni dietro le sbarre.
Un’impresa lunga cinque anni
Realizzare Kung fu Panda ha impegnato oltre trecento sceneggiatori e disegnatori della DreamWorks per ben cinque anni. "Dar vita a un film animato - spiega il regista John Stevenson - è un’impresa esaltante che può mandare fuori di testa. È necessario essere concentrati e coordinare il lavoro di molte persone per essere in grado di 'fonderlo' in un unico prodotto".

La storia è ambientata nell’antica Cina, in una specie di "paradiso terrestre" dove gli animali
vivono in armonia con se stessi e con l’ambiente che li circonda. "Il paesaggio è ispirato ai dipinti e alle ceramiche cinesi che raffigurano le antiche tende dei nomadi, con i caratteristici tetti a pagoda, immerse nella natura, tra canneti e steli di pan di zucchero rigogliosi", afferma l’altro regista Mark Osborne.
Uno dei momenti più impegnativi e delicati è stato - senza dubbio - dar corpo e forma ai protagonisti. "Il cast di Kung fu Panda - continua Osborne - è composto in gran parte da animali che sono o che vogliono diventare campioni di arti marziali. Abbiamo chiesto ad alcuni veterinari di spiegarci i segreti e le caratteristiche del loro scheletro e dei loro movimenti e alla fine, con grandi sforzi, siamo perfino riusciti a "mettere in moto" i 130 chili di Po e a farli piroettare nell’aria con l’agilità di una gigantesca pallina da tennis".
Le Cinque Furie - inoltre - incarnano i cinque stili di combattimento del kung fu. "Nei film di kung fu con attori in carne e ossa - aggiunge Stevenson - i lottatori possono scegliere se esibirsi nello stile della tigre, della gru, del serpente, della mantide o della scimmia. In Kung fu Panda, invece, per la prima volta gli stili sono impersonati direttamente dagli animali che danno loro il nome". Un po’ come se - in un disegno animato sul nuoto - Delfino e Rana dessero vita ai rispettivi stili.
Alla ricerca di un sogno
Alla ricerca di un sogno
Anche se contiene un gran numero di sequenze mozzafiato,
Kung fu Panda è una spassosa miscela di
gag divertenti e di battute esilaranti. E anche nei momenti più drammatici - come nel combattimento sul ponte di corda a strapiombo sul fiume in cui le Cinque Furie affrontano Tai Lung - le strepitose evoluzioni dei protagonisti convivono con le provocazioni di Scimmia, che non riesce a tenere la bocca chiusa, o con i commenti algidi e distaccati di Gru.

Presentato nel maggio scorso al Festival del cinema di Cannes, Kung fu Panda sembra destinato a un clamoroso successo di critica e di pubblico. "Sono felice che la pellicola stia conquistando la vetta dei botteghini del pianeta, perché significa che non abbiamo sprecato questi cinque anni e abbiamo lavorato bene - conclude Stevenson - . Sono convinto che tutti i teen ager che abbiano sperimentato, almeno una volta nella vita, quanto sia importante seguire il proprio cuore nella ricerca della felicità non faranno fatica a identificarsi in Po e a desiderare di superare con lui ogni ostacolo fino alla vittoria finale".
©Mondo Erre - Carlo Tagliani