Piccole star crescono, nel firmamento dorato di Hollywood. Il 23 febbraio ha spento quindici candeline ma vanta già un curriculum di tutto rispetto. A soli sette anni - nel 1991- ha recitato per la prima volta davanti alla macchina da presa e, da allora, Dakota Fanning non si è più fermata.
Ha condiviso il set con "mostri sacri" del calibro di Robert De Niro e di Denzel

Washington e ha festeggiato l’undicesimo compleanno coccolata da Steven Spielberg e da Tom Cruise nel bel mezzo delle riprese de
La guerra dei mondi.
Giunta al traguardo della ventesima pellicola, Dakota si prepara a "conquistare" le sale cinematografiche italiane con Push, un concentrato di adrenalina purissima diretto dal regista scozzese Paul McGuigan.
Corsa a perdifiato
In Push Dakota indossa i panni di Cassie, una teenager americana in grado di vedere il futuro. A causa di questa sua dote, Cassie è braccata dagli agenti della Division, la pericolosa organizzazione che dà la caccia alle persone in possesso di poteri paranormali per costringerle ad arruolarsi tra le proprie fila e formare un esercito di guerrieri invincibili.
La vita, all’interno della Division, è scandita da orari e regolamenti ferrei: ogni minimo errore viene punito severamente e chiunque osi ribellarsi rischia la vita.
Cassie, che conosce il futuro e sa che la Division rappresenta una terribile minaccia per l’umanità, decide di combatterla con tutte le proprie forze.
Per prima cosa, si trasferisce a Hong Kong e si mette sulle tracce di Nick, che ha un conto in sospeso con la Division, che dieci anni prima gli ha ucciso il padre.
Dopo i primi attimi di esitazione, Nick - che annovera tra le proprie doti la capacità di spostare gli oggetti con la forza del pensiero - promette a Cassie: "Fermeremo la Division e consegnerò alla giustizia gli assassini di mio padre".
Cassie e Nick - aiutati da altri giovani fuggiti dalle grinfie della Division - cercano di anticipare le mosse dei nemici, che vogliono arruolare con la forza Kira, una ragazza che possiede il più ambito dei poteri paranormali: la capacità di comandare le persone con il pensiero.
I destini di Cassie e di Nick si intrecciano ben presto con quello dell’agente Henry Carver, uno dei più violenti e spietati componenti della Division, che ha giurato di eliminarli ad ogni costo.
Un tris di giovani attori
"Sul set mi diverto un mondo - esordisce Dakota, con un sorriso che sa di primavera - e ne approfitto per fare tantissima ginnastica: sono sempre di corsa, sia quando devo inseguire Nick sia quando sono inseguita dagli spietati agenti della Division".

Grazie a Cassie, Dakota spera di dimostrare ai critici e ai fan di essere cresciuta, di non essere più la dolce bambina dai capelli biondi alla ricerca di uno spazio all’interno del mondo complicato degli adulti. "Cassie è decisamente spiritosa e "spara" battute divertenti a raffica - continua Dakota - . È una ragazza che pensa soprattutto a se stessa ma che, poco a poco, impara
a far posto anche agli altri".
Oltre che a Dakota, il regista Paul McGuigan ha dato fiducia ad altre due giovani promesse di Hollywood: Chris Evans nel ruolo di Nick e Camilla Belle in quello di Kira. "Chi mi ha apprezzato come Torcia Umana nei due episodi de I fantastici quattro stenterà a riconoscermi - spiega Chris, con lo sguardo "assassino" che scioglie il cuore di milioni di teenager in tutto il mondo - . Nick è una persona fragile e in fuga dal mondo, distrutta per aver visto morire il padre davanti ai propri occhi, che improvvisamente trova dentro di sé la forza per reagire. È dotato di poteri paranormali ma non si considera un supereroe e non desidera esserlo".
Come la sua amica Dakota, anche Camilla - che ha appena ventidue anni - ha iniziato a recitare da giovanissima. E, come lei, non ha studiato recitazione ma si è esercitata direttamente "sul campo", a tu per tu con la macchina da presa. "È l’esperienza più difficile della mia vita - confessa Camilla, ravvivandosi i capelli bruni - . Kira è un mix di innocenza e di diffidenza. Non è semplice tenerla in bilico fino al colpo di scena finale, quando gli spettatori si domanderanno se sta dalla parte dei buoni o dei cattivi".
Una storia quasi "in diretta"
"Anche se si tratta di un thriller fantascientifico, Push non è l’ennesima pellicola popolata di supereroi - dichiara il regista in una pausa del montaggio - . Cassie, Nick e Kira possiedono poteri straordinari ma naturali: anche nella realtà, infatti, esistono persone capaci di utilizzare la forza del pensiero per comunicare o per piegare una forchetta".
L’esperienza più bella - per lui - è stata la possibilità di immergersi
nel clima e nei colori di Hong Kong. "Per rendere le scene più credibili e "immortalare" su

pellicola l’atmosfera di Hong Kong - racconta - ho convinto la troupe ad abbandonare il set e a "tuffarsi" in mezzo alla gente, nascondendo le macchine da presa sui camion. La scena in cui Kira viene catturata dagli agenti della Division e trascinata in auto, per esempio, è stata girata presso il mercato di Wan Chai sullo sfondo di persone vere che per un attimo hanno creduto di assistere a un vero rapimento".
Al contrario dei suoi colleghi americani, Mc Guigan ha deciso di non infarcire Push di effetti speciali ma di usare la tecnologia solo quando strettamente necessario. "Come i grandi registi del passato – conclude, con mal celato orgoglio - ho privilegiato il talento al computer per far sembrare reali anche le realtà più incredibili".
©Mondo Erre - Carlo Tagliani