I ragazzi schiavi in Sierra Leone
La Sierra Leone e' un Paese africano che sta resuscitando da una feroce guerra civile, quella diventata famosa per i ragazzi soldato e il commercio dei diamanti. Dieci anni e' durata la strage, sino al 2001, e ha coinvolto 70 mila bambini rapiti alle loro famiglie prima dei 10 anni e costretti a combattere o a cercare le pietre preziose.
Racconta Alessan Fayah: "Mi portarono via di casa quando avevo 8 anni. Mia madre cercò di trattenermi e fu colpita con il calcio di un fucile. Prima mi legarono, poi mi costrinsero a lavorare in miniera. Quando portavo i diamanti, mi davano da mangiare. Ci terrorizzavano facendoci assistere alle amputazioni dei nemici...". Adesso Freetown, la capitale, e' sorvegliata dalle truppe inglesi e dell'Onu. Cresce, però, un timore: "Quando se ne andranno, la guerra può scoppiare di nuovo".
Il sogno di Francesca e di nonno Giuseppe
Lui si chiama Giuseppe Gaiani ed e' un ingegnere in pensione di 85 anni; lei e' Francesca Guarnieri, 14 anni, studentessa di prima liceo alla scuola tedesca di Milano. S'incontrano per caso davanti ad un computer del Futurshow, la fiera del futuro che si tiene nel capoluogo lombardo. E per un intero pomeriggio visitano insieme gli stand. Quasi 70 anni di differenza, ma la stessa voglia di esplorare e di utilizzare subito le ultime scoperte della telematica.
Il nonno frequenta abitualmente l'Internet Saloon di Milano, centro per anziani che vogliono imparare tutto sul Web. Conosce e usa ogni programma, ha amici on line dappertutto.
Anche Francesca ha amici lontani: li ha conosciuti in Inghilterra durante un periodo di studio e ora comunica con loro in Kazakhistan, in Brasile, in Ucraina. A scuola ha frequentato un anno di informatica, il resto lo impara ogni giorno sul suo computer. Il programma di photoshop gliel'ha insegnato il padre commercialista. Dice Giuseppe: "Io a casa sul computer ascolto musica, comunico, vedo le foto. Il digitale e' stato importante come la macchina a vapore". Ribatte la ragazza: "Anch'io so tagliare e inviare le immagini con il computer. Internet? Per me e' potenza, e' il mondo".
Si siedono uno accanto all'altra davanti agli ultimi prodigi della tecnologia, ascoltano il tecnico che spiega e hanno negli occhi lo stesso stupore, la stessa voglia di sognare. In un attimo viene sera. Giuseppe e Francesca si stringono la mano e tornano a casa.
Il casco anche sui campi di sci
Sui campi innevati sono finalmente arrivati i cartelli, come sulle strade, che raccomandano prudenza. Ma pochi li rispettano. Si viaggia a cento all'ora, gli scontri sono inevitabili, qualche volta mortali. La segnaletica indica anche l'obbligo di indossare il casco per i minori di 14 anni. Ma il Senato ha fatto slittare tale obbligo al 31 marzo 2005 per permettere l'omologazione dei modelli esistenti. Adesso il decreto deve passare alla Camera.
Nel frattempo alcune regioni, come la Lombardia e la Valle d'Aosta, con proprie leggi regionali, hanno gia' reso obbligatorio il casco. Come spesso accade, gli adulti hanno fatto confusione. Ma voi ragazzi abbiate piu' buonsenso di loro. Il casco - sulla neve o sull'asfalto - non e' un'imposizione, ma un modo per proteggersi.
CARLO CONTI RISPONDE
Per fare un provino
Ho 14 anni e suono in un gruppo. Componiamo musica leggera e vorremmo fare un provino. A chi dobbiamo rivolgerci? Ci puoi dare qualche indirizzo?
Gaetano, Sciacca (AG)
Caro Gaetano,
non conosco purtroppo indirizzi da indicarvi per effettuare un provino. Posso però suggerirti di realizzare un cd "amatoriale" (non costa molto con le nuove tecnologie) con alcune composizioni del tuo gruppo e incominciare a spedirlo a qualche casa discografica minore. e' piu' facile che venga ascoltato. Intanto, potreste iscrivervi a qualche concorso della zona per valutare quali reazioni suscitano i vostri pezzi. E anche proporvi nei locali (o nelle manifestazioni) delle vostre parti per effettuare dei concerti. Tutto serve per migliorarsi e magari incontrare qualcuno disposto a scommettere su di voi. Auguri.