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Belli, freschi e grintosi

Arrivano dall’Australia sulle onde del loro vincente pop-rock. Si chiamano 5 Seconds of Summer, abbreviato dai fan e sui social network in 5SOS (ma loro sono in 4). Stanno conquistando le classifiche internazionali di vendita e sono conosciuti in tutto il mondo grazie al singolo She looks so perfect. Al suo debutto, in poche ore la canzone è salita in vetta alle classifiche di 55 Paesi del mondo, Italia compresa.5sos
 
Abbiamo incontrato Luke, Michael, Calum e Ashton, impegnati nella promozione del loro primo album (anticipato dall’ep She looks so perfect) e anche nel tour dei One Direction, per cui aprono i concerti. Le foto di queste pagine si riferiscono alla loro prima visita in Italia e alla loro prima esibizione dal vivo nel nostro Paese.
 

L’intervista

Come avete creato la band?
Abbiamo iniziato a suonare insieme da compagni di scuola (Luke, Michael e Calum, nda) e a pubblicare su YouTube le cover che facevamo. Un giorno abbiamo chiesto ad Ashton di suonare con noi in un nostro concerto. Doveva essere solo per quella sera, poi alla fine ci siamo chiesti: «Com’è andato? Può suonare con noi?». La risposta mi sembra chiara.
 
Siete contenti di aprire i concerti dei One Direction?
Siamo felicissimi, è pazzesco andare in tour con loro: hanno folle di fan adoranti che vanno nelle arene e negli stadi per vederli. Per noi è incredibilmente elettrizzante suonare in questi posti, ma all’inizio ci siamo chiesti come avrebbe reagito davanti alle nostre canzoni il pubblico degli One 5sosDirection: loro sono pop, noi siamo più rock. Beh, la risposta è che siamo stati sempre accolti benissimo. È incredibile pensare di aver visto i 1D su dvd fino a poco tempo fa e adesso di dividere il palco con loro: senza questa possibilità che ci hanno dato avremmo avuto poche chance di essere qui ora. Saremo loro sempre grati.
 
Cosa rispondete a chi vi paragona ai One Direction?
Loro sono fortissimi, ma fanno una musica diversa dalla nostra. Come detto, noi siamo più rock. Le nostre canzoni sono influenzate dalle band che ci piacciono, come i Green Day e i Blink 182. Siamo veramente orgogliosi di come abbiamo realizzato il disco, con la nostra idea di musica.
 
Siete saliti alla ribalta da poco eppure avete già un nutrito gruppo di fan in molti Paesi del mondo. Come costruite il rapporto con loro?
In generale, ci piace pensare di stare costruendo la nostra carriera grazie a un lavoro di squadra tra noi e i nostri fan. Se non ci fossero loro, non saremmo qui: dobbiamo tutto al pubblico che ha iniziato a seguirci su internet e ci ha dato la5sos possibilità di portare avanti il nostro sogno come band.
 
Riuscite a tenere i piedi per terra, considerando il successo molto rapido che state avendo?
È fantastico pensare che ci sia qualcuno che sostiene e incoraggia la nostra musica, che dedica ore e ore a seguirci. Torniamo col pensiero a qualche anno fa, quando sognavamo di essere una band e di portare sul palco le nostre canzoni: probabilmente è questo che ci fa tenere i piedi per terra. Non dimentichiamo di essere dei ragazzi fortunati, che sono passati dal fare una vita normale al mondo dello spettacolo. Andavamo a scuola, uno di noi lavorava in un fast food: per questo viviamo con il massimo entusiasmo le esperienze positive che stiamo facendo in questo periodo.
 
Le prime impressioni che avete avuto dell’Italia?
È un bellissimo Paese, anche se ci siamo venuti per il tour promozionale “5 Paesi in 5 giorni”, quindi abbiamo avuto tempo solo per gli incontri con la stampa e qualche live per i fan. Però possiamo dire che qui si mangia il cibo migliore del mondo, la pasta e la pizza. Magari non insieme (ridono, nda). L’Italia è una nazione ricca di storia e cultura: vorremmo molto visitare il vostro Paese per approfondire meglio questi aspetti. Senza dimenticare poi che Milano è la capitale mondiale della moda: torneremo, senz’altro.
 
Cosa vi aspettate adesso che la macchina del successo si è messa in moto?
Non sappiam5soso proprio, per noi è tutto completamente nuovo. Essere qui in Europa è una delle cose più incredibili che ci sia accaduta. In fondo veniamo dall’Australia, un posto così lontano che ci rende difficile credere di avere dei fan qui. E invece ci sono.
 
© Francesca Binfarè-Mondo Erre
 
 
Nilus
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©AGOSTINO LONGO
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