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con CARLO CONTI

VORREI AVERE UN FRATELLINO/b> Caro Carlo, dillo tu alla mia mamma e al mio papà che mi regalino un fratellino. Io glielo chiedo da tanto tempo, ma non mi danno retta. Dicono che costa troppo caro, ma non ci credo. Grazie e ciao. Rita, Milano Cara Rita, è vero: i bambini costano, ma danno tanta gioia e sono la speranza di tutti, anche di chi non li ha. I conti li ha fatti il governo pochi mesi fa: l’arrivo di un bebè in famiglia costa in media 600 euro al mese. E quando dai pannolini e dalle pappe si passa al grembiule e ai libri scolastici, il costo sale di parecchio. Un recente sondaggio informa che il secondo figlio costa il 30 % in meno e le bambine fanno spendere in media il 10 % in meno dei maschi. In ogni caso, siamo il fanalino di coda delle nascite in Europa . Trovo inquietante scoprire che nel 45% delle nostre famiglie non ci sono bambini. Come sai, io non sono un esperto del ramo. Così mi sono rivolto a una zia di buon senso che di bambini ne ha allevati tanti. E lei ha confermato: sì, i figli costano, ma sono il nostro futuro. Poi ha aggiunto: “Non credo che la nostra scarsa natalità dipenda soltanto da motivi economici. I figli costano, soprattutto, fatica: per crescerli, curarli, proteggerli, portarli a scuola, in piscina, in vacanza. Manca il coraggio e un pizzico di ottimismo.” Cara Rita, mi chiedi di dire ai tuoi genitori di regalarti un fratellino? Io sarei poco credibile. Ma molto volentieri lo faccio dire alla mia saggia zia”. Un bacio. I più grassi d’Europa Sapevamo che i ragazzi italiani erano un po’ extralarge. Ma il Rapporto 2004 dell’“Eurispes”, che fotografa le attuali condizioni socio-economiche del nostro Paese, rivela che la situazione è più grave del previsto. Le cifre non lasciano dubbi: il 36% dei nostri ragazzi è obeso ed è la percentuale più alta in Europa. Le cause? Alimentazione sbagliata e poco sport. Basti pensare che 9 su 10 mangiano fuori pasto, soprattutto merendine e dolciumi. E soltanto il 26% consuma frutta e verdura tutti i giorni. Cattive abitudini o prezzi troppo cari? Certo, andare dal verduriere oggi è un po’ come entrare in gioielleria e mi sembra sciocco pensare che la colpa sia tutta dell’euro. La stessa indagine ci dice che in Italia due milioni e mezzo di famiglie sono povere e altrettante lo stanno diventando. L’importante è la famiglia Qualche volta i ragazzi sono migliori degli adulti. Ho sotto gli occhi i risultati di un altro sondaggio (Ispo-Nielsen) svolto fra gli adolescenti, dai 12 ai 16 anni. Prima domanda: quali sono le cose più importanti della vita? La valutazione doveva essere espressa in voti, da 1 a 10. La risposta è stata: la famiglia (8,9), l’amicizia e l’amore (8,7), la libertà (8,4), lo studio (7,9) e la solidarietà (7,6). Il successo raggiunge una sufficienza risicata (6,1) Agli ultimi posti il denaro, il potere e la politica: dal 4 al 5. Interessante anche le risposte alla domanda: che cosa ti spaventa di più. Il 28,7% ha puntato il dito sulla “violenza nella società”. Poi sulla “incertezza del domani” (22,9%). Le altre paure: “la diffusione delle droghe”, “dover compiere delle scelte” e “non essere accettato/a dagli altri”. Spiace la scarsa considerazione del ruolo della politica. D’altra parte è la politica stessa che, tranne poche eccezioni, pare ignorare i ragazzi: non trattando i temi che a loro stanno più a cuore e nemmeno provando a comunicare con il loro linguaggio. Un dialogo tra sordi che ostacola la partecipazione. Coprifuoco per gli under 14 Brutte notizie che riguardano i ragazzi arrivano dagli Stati Uniti e dalla Germania. In quest’ultimo Paese, esattamente a Monaco, nella ricca Baviera, si sta varando una legge che prevede il coprifuoco per i minori di 14 anni. Dalle 8 di sera in poi potranno uscire soltanto se accompagnati da un adulto. Il provvedimento dovrebbe servire a frenare il dilagare di droga e delinquenza giovanile. Anche New York ha dichiarato guerra ai bulli: arriva il poliziotto in classe e molti ragazzi finiscono in manette. Nessuna tolleranza: i comportamenti sanzionati vanno dal disturbo in aula all’insulto al personale scolastico, dal gridare contro i compagni di scuola alla violazione del codice di abbigliamento. Frenare gli abusi e garantire lo studio a chi lo desidera, mi sembra più che giusto. Ma ricorrere al giudice minorile invece che al voto in condotta, non è eccessivo?
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©AGOSTINO LONGO
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