La timidona
Una mia amica di 17 anni è disperatissima: non ha mai avuto un ragazzo e non si è mai interessata a nessuno. Lei è molto carina, ma anche timida. L’anno scorso si è “sbilanciata” con un suo compagno di classe dicendogli che le piaceva molto, ma adesso lui non le parla più e lei ne soffre molto. Io provo a incoraggiarla, ma non c’è nulla da fare, è sempre triste. Che fare?
Una cara amica dell’87
Carissima,
mi intenerisce il tuo interesse per l’amica giù di corda. Se lei lo apprezzasse, avrebbe un motivo in più per risalire dall’abisso della tristezza in cui è caduta. È facile trovare qualcuno con la lingua bifida capace di tagliare i panni e sparlare. Ma molto raramente si incontrano ragazzi e ragazze che soffrano per i compagni. Complimenti, dunque. Veniamo al tuo interrogativo. Ho consultato diversi manuali e codici, ma in nessuno ho trovato la legge che prescriva di avere un ragazzo a qualsiasi costo o a una età specifica. Vuol dire che l’incontro con la persona giusta può avvenire per caso, per un colpo di fulmine improvviso o dopo un lungo cammino di studio e frequentazione.
Vale anche per la tua amica: quando incontrerà il ragazzo giusto, saprà “rompere” l’incantesimo della timidezza, cosa che pare abbia già fatto con il compagno di classe. Purtroppo (o per fortuna per lei) è andata buca, come talvolta accade nella vita. Adesso deve farsene una ragione senza troppi rimpianti. Potrebbe già essere in arrivo qualcun altro che saprà apprezzarla.
Perché ci lamentiamo?
Ho 12 anni e anch’io, come tanti che ti scrivono, a volte ho dei problemi con le amiche o i ragazzi, ma più ci rifletto più mi vergogno di non essere felice quando non lo sono. Per noi, questi primi “problemi d’amore” sono problemi grandi, perché siamo noi a essere “piccole” e a prendere a volte la vita con troppo leggerezza.
Credo sia ovvio che ci comportiamo così, perché in qualche modo dobbiamo pure incominciare a crescere, però più mi guardo intorno, più capisco di essere molto fortunata, perché ho dei genitori fantastici, degli amici, una vita stupenda. Con tutto questo, talvolta, non sono felice. Così mi sento in colpa: Dio ci vuole felici, basta credere in Lui, eppure capita che sia triste e che mi lamenti. Non è logico.
Se penso ai malati di Aids o di cancro, ai morti in guerra, a chi ha davvero dei seri problemi, mi domando: “Che colpa hanno? Cosa hanno fatto?”. Lo so che se avranno fede in Dio, andranno in Paradiso e saranno felici per l’eternità, ma perché se loro riescono a sopportare, bene o male, tutto, noi che siamo fortunati ci lamentiamo?
Flavia
Cara Flavia,
come fai a12 anni a fare ragionamenti così profondi e ad essere così sensibile? Scrivi delle cose talmente belle che andrebbero incorniciate e rilette appena svegli e quando chiudiamo la giornata. Si vede che sai interpretare al meglio la tua parte di protagonista della vita e disponi di ottimi “suggeritori” dietro le quinte (i tuoi genitori).
Questa invidiabile situazione, però, non ti rende “sempre” felice, mentre avresti mille e una ragione per esserlo. Per una risposta più completa ti rimando all’inserto centrale del mese scorso, intitolato, non a caso, “Alla ricerca della felicità”. Io mi limito ad offrirti alcuni spunti che ti aiuteranno a continuare a cercare questo dono così prezioso e per questo ha anche molti “nemici” dai mille volti. Possono essere le incomprensioni degli adulti, le discussioni con gli amici, con i compagni di classe. Oppure un forte mal di testa, una notizia spiacevole, un brutto voto non meritato.
Quando capitano delle “giornate storte” ci può stare un calo di tensione. Ma non per questo devi sentirti in colpa. Non sei fatta di pietra. Anche tu hai una pelle sensibile alle punture di spillo come l’abbiamo tutti. Basta che non ti lasci risucchiare dalla palude delle lamentele noiose e degli attimi di tristezza che diventano minuti, ore, giornate. Riprendi subito quota, pensando, come fai già, alla fortuna di essere accolta e amata e di disporre di ogni ben di Dio.
Chiediti da cosa è scatenata la tua momentanea infelicità e che cosa puoi fare per superarla. Quando senti che le batterie si stanno scaricando, evita di bighellonare e rimanere da sola. Trova qualcuno con cui parlare o giocare, senza dimenticare di lanciare un “messaggino” all’Amico numero Uno che ti strizza l’occhiolino e sorride “dentro” di te.
Come Patch Adams
Ho 12 anni e ho visto recentemente il film di Patch Adams con Robin Williams in tv e sono rimasto folgorato dal suo modo di fare il medico. Portare allegria e, al tempo stesso, aiuto a chi soffre negli ospedali mi pare bellissimo. Tanto che ho deciso di seguirne al più presto le orme, anche se non so bene come fare. Ne ho parlato ai miei, ma non mi hanno dato grandi speranze, dicendomi semplicemente “vedremo in futuro”. Cosa mi consigli?
Adriano, Trieste
Caro Adriano,
in effetti, i tuoi genitori che vedono più lontano, forse sono stati troppo sbrigativi, ma ti hanno dato l’unica risposta giusta in questo momento. È troppo presto per puntare subito al tuo sogno. Ci devi arrivare poco alla volta. Come? Dando il meglio di te stesso nell’impegno a scuola, dimostrando la massima cordialità con gli amici, aiutando chi è in difficoltà. Sono esercizi quotidiani che alleneranno la volontà e il cuore, due elementi che ti torneranno utili quando, da grande, entrerai nell’università di medicina.
Se vorrai imitare lo stile di Patch Adams, dovresti abituarti già da adesso a fare l’ottimista, il ragazzo dalla battuta facile e spiritosa. Per qualificarti anche sotto questo aspetto, dovresti rivolgerti ai “Medici del sorriso”, specializzati nel portare la serenità e il buonumore nelle corsie di ospedale. Per informazioni più dettagliate dovresti rivolgerti all’ANPO (Associazione Nazionale Prevenzione Oncologica, numero verde 800 014472.
Tutte pazze per Daniel Radcliffe
Ho 12 anni e insieme alle mie migliori amiche abbiamo cominciato a studiare un corso d’inglese avanzato, e visto che sono innamorata di Daniel Radcliffe, mi prendono in giro. Loro sanno che studio per migliorare il mio inglese e fidanzarmi con lui. Non so però cosa fare, mi dai un consiglio?
Esmeralda, Torino
Vado matta per Daniel Radcliffe e per i libri di Harry Potter. Avrei alcune domande da farti: mi potresti dare il suo indirizzo? Quando uscirà il sesto volume? E che fine ha fatto il film, visto che non se ne parla più?
Elisabetta
Carissime amiche,
partiamo da Esmeralda. Ottima idea quella di studiare inglese. Imparala meglio che puoi perché conoscere la lingua di Daniel Radcliffe ti servirà in questo mondo globalizzato. Non credo, però, ti servirà a coronare il tuo sogno, che risulta tanto buffo alle tue amiche. Si può ammirare un attore per le emozioni che trasmette o per la sua bellezza. Ma senza perdere la terra sotto i piedi: la distanza, lo stile di vita e tanti altri piccoli e grandi particolari di vita, rendono improbabile l’aggancio con l’attore del cuore. È meglio che ti accontenti di apprezzarlo sullo schermo in versione Harry Potter.
E a proposito del maghetto, ecco le risposte che faranno piacere anche a Esmeralda. Per scrivere a Dan, puoi provare a questi due indirizzi:
ARG Talent, 4 Great Portland Street, London W1W 8 PA, Gran Bretagna; LEAVESDEN STUDIOS, PO Box 3000, Leavesden, Herts, WD25 7LT, Gran Bretagna. Il prossimo libro, di cui non si conosce ancora il titolo, è in fase di scrittura, quindi passerà del tempo prima della sua pubblicazione. Per i film, invece, ne sentirai presto parlare. Il terzo capitolo, Il prigioniero di Azkaban, è ormai in dirittura d’arrivo e uscirà entro quest’anno. Intanto sono già iniziate le riprese del quarto episodio, Il calice di Fuoco, che dovrebbe apparire sugli schermi nel 2005.
