Quei cari ragazzi
Leggo un’inchiesta sui teenager che mi lascia perplesso. La conclusione dell’indagine è la seguente: incapaci di dire di no, decisi a ricoprire fin da piccolissimi i propri pargoletti di ogni oggetto possibile, i genitori italiani si ritrovano a pagare il
conto della spesa di ragazzi ai quali "non si può negare ciò che tutti hanno". Abiti firmati, hi-tech, giochi elettronici, insomma la generazione delle cuffie in testa.
"La crisi economica lascia intatto il loro budget, che può arrivare a 800 euro il mese". Il rischio di queste ricerche è di generalizzare. Il modello di riferimento esiste: ragazzi viziati che adottano lo stile di vita dei loro genitori ed è difficile frenarne le pretese. Ma i teenager non sono tutti così egoisti e superficiali. Anzi, mi pare che la maggioranza sia proprio il rovescio di questa medaglia. Le spese per i figli sono le ultime a venir tagliate, ma con 800 euro o poco al mese molte famiglie sopravvivono a stento e la crisi economica l’avvertono anche i più giovani.
E c’è chi dorme nei tombini
Impauriti, affamati, tremanti per il freddo. Così
24 ragazzi, tra i 10 e i 15 anni, sono stati trovati dalla polizia ferroviaria nei tombini della stazione Ostiense, a Roma. Quei cunicoli umidi e maleodoranti erano la casa di un centinaio di persone
fuggite dall’Afghanistan, forse nascondendosi nei Tir. Di giorno nei traffici più squallidi per strappare un pezzo di pane, di notte sotto terra con i cartoni come lenzuola. Sempre meglio che affrontare la fame o le violenze assassine dei talebani.
Hanno scoperto un dormitorio abusivo anche nel tunnel che collega Castel Sant’Angelo alla basilica di San Pietro. Al Tuscolano e all’Esquilino decine di bengalesi erano stipati in baracche; a Centocelle 25 cinesi vivevano in due stanze; a Milano c’era un "albergo" nelle fogne con accesso dalle botole. Stiamo diventando un Paese multietnico-sotterraneo?
Se studi oggi domani non spari
Secondo il rapporto "Last in line, last in school", 37 milioni di ragazzi che vivono in 30 Paesi funestati dalla guerra, non possono andare a scuola. Eppure la
pace futura dipende in gran parte da ciò che si impara in aula. Sul ruolo cruciale
dell’educazione si è svolta in Bosnia una conferenza internazionale organizzata dall’Onu e dal Governo norvegese. Per saperne di più sui temi trattati:
www.riscriviamoilfuturo.it.
Il luogo della riunione non è casuale: a Serajevo è nata Zlata Filipovic, conosciuta come l’Anna Frank della Bosnia. Ha scritto nel suo diario: "Stavo cercando di scrivere una relazione quando ho sentito il primo sparo della mia vita: un suono che nessun bambino dovrebbe mai sentire… la voragine, provocata da un razzo, ha preso il posto del muro dell’aula. Ho lasciato compiti in bella copia nell’armadio spazzato via. Non ho saputo che cosa sia accaduto alla mia insegnante. Non l’ho mai più vista".
CARLO CONTI RISPONDE
Abbattere i cani randagi?
Caro Carlo, dopo le tragedie causate da branchi di cani randagi, molti vorrebbero uccidere gli animali che scorrazzano qua e là in cerca di cibo. Alcuni volontari 
animalisti, che cercavano di nutrili e difenderli, sono stati aggrediti violentemente. Invece che abbatterli, io penso che sarebbe meglio: 1) non abbandonarli come fossero un giocattolo usato; 2) aumentare il numero dei canili; 3) semmai provvedere con una campagna controllata di sterilizzazione. Qual è la tua opinione? Grazie.
Veronica, Bergamo
Sì, cara Veronica, sono d’accordo con te. E ti aggiungo alcuni dati forniti dal ministero della Salute. Il numero stimato dei cani randagi in Italia è di circa 600 mila.
È un fenomeno che riguarda soprattutto il Sud, in particolare Campania, Puglia e Sicilia. I canili sono 1.144, di cui 465 sanitari e 679 rifugio. Il Nord ha meno randagi anche perché può contare su quasi il doppio dei canili del Sud. I volontari animalisti aggrediti? È la conferma che il randagismo può manifestarsi anche negli uomini. Ciao.
