Per farsi notare
Mi piace una ragazza, F, che ho conosciuto in Prima Media. Ora sono in Terza, ma lei mi considera solo “amico”, nel senso che ci parliamo ma poi basta. Cosa dovrei fare per farmi notare, visto che mi piace troppo?
Fabio
Caro Fabio,
la cosa più sbagliata che puoi fare è cercare di farti notare. Quasi sicuramente ti renderai ridicolo, agli occhi suoi e di tutti quelli che vi girano intorno. Forse lei non solo ti vede come un amico, ma si sente già più grande di te e punta gli occhi su quelli con qualche anno in più. Certo con loro difficilmente puoi competere, ma non darti subito per vinto.
Cerca di farle capire che non sei il bambino che ha conosciuto in Prima Media e che stai crescendo anche tu come lei, ma non fare il grande a tutti i costi, perché lo spauracchio della derisione è subito dietro l’angolo.
Ho tutti contro
Ho 11 anni e ti faccio i complimenti, sei la migliore. Voglio parlarti di un mio problema. Non riesco a essere accettata dalla mia classe. Sono un po’ impicciona, ma il mio problema è che sembra che tutti siano contro di me. Aiutami, sono disperata...
Brybryusai
Carissima Brybryusai,
in un’auto non c’è solo la marcia avanti, ma anche la retromarcia, e forse è ora di innestarla. Se ti metti in mezzo a tutti i costi, è chiaro che la gente si sposterà presto. Per farsi accettare, la cosa migliore non è pretendere, ma dare. Prova a renderti carina con qualche piccola attenzione verso gli altri, qualche sorriso senza pretese, una parola buona e di comprensione verso tutti.
Diceva un grande santo: “Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile di aceto”, e tu devi essere quel miele se vuoi farri ben volere.
Emotiva e impaurita
Sono una ragazza di tredici anni, che adora ascoltare musica e leggere libri (quelli di scuola no, ovvio). Arriviamo al sodo: sono una tipa un po’ ansiosa ed emotiva.
L’anno prossimo dovrò affrontare le superiori e sono impaurita: per ambientarmi nella classe delle medie ho impiegato quasi un paio d’anni, ora sono amica con tutti i miei compagni, ma all’inizio ho dovuto faticare perché venivo sempre presa in giro. Potresti darmi alcuni consigli per affrontare al meglio le superiori?
M.E.C. ’96
Cara M.E.C.,
certo il passaggio alle superiori è un grande salto in avanti, e tutti, non solo tu, ne sono un po’ intimoriti. Voi “primini” sarete i più piccoli, quando pochi giorni prima eravate i più grandi. Ma la paura si vince il primo giorno di scuola e ad ogni nuova sfida della vita. Provo a suggerirti questi semplici consigli e vedrai che andrà tutto bene.
Primo: il look. Pensa a come vestirti, ma non esagerare. Va bene come ti “addobbi” normalmente, senza volerti inventare un’altra personalità solo perché ti trovi in un ambiente nuovo.
Secondo: gli amici. Di sicuro hai qualche amica o amico nella tua nuova classe o nelle altre. Saranno loro ad aiutarti a scoprire tutti i segreti della nuova scuola.
Terzo: lo studio. Non sottovalutare lo studio fin dall’inizio. Le superiori non sono il “secondo tempo” delle Medie, ma un’altra cosa e i professori non vi conoscono. Riuscire bene all’inizio e aiutare gli altri a non soccombere servirà a farti apprezzare da tutti.
Quattro: cambiare serve. Se nelle Medie hai visto qualche tuo difetto, nelle superiori metti in luce le tue qualità.
Razzisti solo da adulti?
Ciao, mi chiamo Letizia e ho 14 anni. Ti scrivo perché volevo solo esprimere una mia preoccupazione sul razzismo, di cui sento tanto parlare in tv e sui giornali. Non riesco a capire, mi sembra solo un problema degli adulti. Anche i miei, ogni tanto, sbottano contro gli immigrati, ma non lo trovo giusto.
Nella mia classe, per esempio, ci sono cinque compagni che arrivano da Paesi diversi, eppure non ci sono problemi. Andiamo tutti d’accordo, che abbiano la pelle o l’accento diversi dagli italiani, nessuno ci fa caso. Allora, si diventa intolleranti crescendo? Cosa ne pensi? Grazie mille!
Letizia
Carissima Letizia,
Sembra assurdo, ma è facile diventare razzisti, trattare con diffidenza o disprezzo chi ha un aspetto fisico o una cultura diversa. È universale, comune a tutte le società. Anche a quelle del passato. Alcune lo hanno esaltato più di altre, come il Sudafrica dell’apartheid o la Germania nazista. Ma tutte lo hanno visto nascere. Si alimenta di paura e ignoranza e porta violenza e odio.
Non dobbiamo aver paura del diverso, di chi non è come noi: la diversità è una ricchezza. È come andare in gelateria e trovare solo gelato al pistacchio. T’immagini? Il peggio arriva quando c’è anche l’ignoranza. Non sai nulla del mondo e giudichi gli altri dal tuo piccolo punto di vista? O, peggio ancora, vuoi far credere che ci siano razze superiori e altre inferiori, senza capire che il genere umano è uno solo nel quale ci sono uomini e donne, alti e bassi, gente con un colore della pelle diverso ma con uguale dignità e importanza? Ho visto tanti ragazzi deboli e insicuri nascondersi dietro queste “ideologie aggressive”.
La scuola può e deve fare molto per vincere la paura e l’ignoranza, ma soprattutto servono ragazze e ragazzi come te, cara Letizia, capaci di conoscere gli altri, di ridere insieme, di condividere i momenti di piacere e di dolore. Per dire a tutti, soprattutto agli adulti chiusi nelle loro convinzioni, che razzisti non si nasce, ma si diventa chiudendo, giorno per giorno, il proprio cuore agli altri.
Dimenticare l'ex
Ho 14 anni e un problema. Mi sono lasciata da poco e non riesco a dimenticare il mio ex perché lo amo ancora. Inoltre ho appena saputo che forse si mette insieme a mia cugina, che ha fatto di tutto per dividerci. Questo non mi va giù e soffro sempre di più. Come posso fare? Grazie 1.000 in anticipo!
Disperata ’96
Cara Disperata,
dimenticare una persona non serve, perché vorrebbe dire stracciare un pezzo della tua vita. Ci sono stati di certo tanti bei momenti che non sono da buttare via, ma da custodire nel cuore e nella mente. Ti hanno fatto maturare e crescere, scoprire cose e vedere anche ciò che fa soffrire, ma fa parte della vita.
Però questo ex non mi sembra un tipo da amare ancora per molto. Ricordare i bei momenti serve a non indurire il cuore, per cui non diventare cattiva con tutti, compresa tua cugina, anche se ti ha fatto soffrire e non si è comportata bene. Ricordare le sofferenze serve a non ripetere gli stessi errori. Pensaci su tre volte prima di correre dietro al prossimo sorriso.
Per Isabella
A marzo avevamo pubblicato la lettera di Isabella, che denunciava le offese e il razzismo di alcuni bulletti ignoranti della sua classe e delle offese che ogni giorno riceveva. Ecco una prima risposta pervenuta in redazione. La pubblichiamo volentieri sperando che altri facciano sentire la propria voce.
Ho visto sul "Mondo Erre" del marzo 2010 che Isabella chiedeva aiuto per il suo isolamento. Vorrei esprimere il mio dispiacere dicendole: coraggio, io sono un secchione come te ma l’amicizia non mi manca. Inoltre la tua origine albanese è una cosa di cui vantarsi perché si conoscono due culture diverse
contemporaneamente. Coraggio, buona fortuna!
Paolo ’98
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