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Cattivissimo, ma non troppo

Sarà capitato anche a te di conoscere persone che sembrano vivere un’esistenza “grigia”, perennemente in conflitto con se stesse e con chi le circonda, incapaci di sorridere e di apprezzare i piccoli e i grandi doni che la vita - ogni giorno - offre loro. E di accorgerti, con meraviglia, che - a volte - il fuoco dell’amicizia può compiere il miracolo: scioglie la freddezza e trasforma la rabbia in gioia, la cattivissimosmorfia in sorriso, l’egoismo in generosità.
 
Un po’ come accade a Gru, il protagonista di Cattivissimo me, il cartoon diretto dai registi Chris Renaud e Pierre Coffin che promette raffiche di emozioni, fiumi di risate e minaccia di fare sfracelli al botteghino.
 

Il rifugio segreto

In un delizioso quartiere di periferia, circondato di steccati bianchi e ornato di cespugli di rose in fiore, spicca - come una macchia su un foglio candido - una casa nera, costruita su un prato coperto di erbacce e di rifiuti. Lì vive Gru, pensionato pallido e scorbutico, che - da sempre - nutre un unico desiderio: diventare la persona più cattiva del mondo.
 
All’insaputa dei vicini, Gru ha costruito sotto la propria abitazione un rifugio segreto dove - aiutato da un piccolo esercito di Tirapiedi, minuscole creature cattivissimogialle con un occhio solo, e dal Dottor Nefario, scienziato pazzo in bilico perenne tra genialità e follia - progetta il colpo più ardito della storia dell’umanità: rubare la luna!
 
Nel frattempo, Gru trascorre le proprie giornate facendo dispetti a chiunque gli capiti a tiro: congela con raggi ibernanti i clienti in fila davanti alla cassa del supermercato per non perdere tempo in attesa del proprio turno o regala palloni che si trasformano in insetti mostruosi ai bambini cui vuole rubare lecca-lecca e giocattoli.
 
«Riuscirò a diventare il malvagio numero uno!», gongola tra sé sfregandosi le mani e immaginando l’attimo in cui strapperà il primato a Vector il Nerd, il più geniale e presuntuoso eroe del male, che vive barricato in una fortezza, trascorre ore davanti ai videogamee architetta nefandezze sempre nuove per rendere un inferno l’esistenza di chiunque.
 
Infinita è - dunque - la sorpresa di Gru quando, un giorno, tre sorelle fuggite dall’orfanotrofio bussano alla sua porta,decise a farsi adottare: Margo, la più grande, diffidente come un serpente e affettuosa come una mamma nei confronti delle sorelle; Edith, quella di mezzo, dispettosa, con un cappellaccio perennemente calato sulla fronte e decisamente troppo vivace; Agnes, la più giovane, “affamata” di coccole e di parole dolci e appassionata di unicorni.
 
«Come è possibile che con tutte le persone buone, disponibili e generose che popolano la città queste tre orfanelle abbiano scelto proprio me?», si interroga Gru, grattandosi la fronte e accarezzando il fido Kyle, inquietante incrocio tra un cane da guardia e un piranha, cui è affezionatissimo.
 
Facendo a botte contro il proprio carattere, Gru si impegna a far posto, nel proprio cuore, a Margo, Edith e Agnes. Tra successi e sconfitte, pomeriggi di festa al Luna Park e litigate furibonde per una forchetta fuori posto, Gru si accorge - poco a poco - di essere in grado di amare. E comincia a sospettare che “scippare” la luna per togliere il primato di cattivo a Vector il Nerd non sia, ormai, l’impresa più cattivissimoimportante della propria vita.
 

Due registi per un megasuccesso

Costato 68 milioni di dollari - un terzo dell’ultimo, fortunato, episodio di Toy Story -e tre anni di lavoro tra Parigi e Los Angeles, Cattivissimo me segna l’ingresso della casa di produzione Universal nell’affascinante mondo del 3D.
 
La sceneggiatura è frutto del talento e della sensibilità dello spagnolo Sergio Pablos, che ha ideato la storia di Gru e delle piccole Margo, Edith e Agnes. «L’asso nella manica che rende Cattivissimo me diverso da tutte le pellicole d’animazione realizzate in questi anni - confida Sergio - è che il protagonista non è un eroe affascinante, senza macchia e senza paura, ma un uomo di mezza età, maligno, pallido, con un nasone enorme e decisamente antipatico».
 
Dietro la macchina da presa si sono alternati i registi Chris Renaud e Pierre Coffin, che - per non “pestarsi i piedi” a vicenda e collaborare al meglio - si sono divisi i compiti: Chris si è concentrato sull’ideazione dei paesaggi e degli ambienti; Pierre si è riservato l’animazione dei personaggi.
 
Pur consapevoli delle possibilità offerte dalla tecnologia 3D, Chris e Pierre non hanno voluto correre il rischio di infarcire la pellicola di effetti speciali e di perdere di vista la storia. «Non tutte le sequenze necessitavano del 3D - spiega Pierre- ma cattivissimosu quelle che lo richiedevano non abbiamo badato a spese, come si può vedere nelle scene in cui Gru e Vector il Nerd, a suon di razzi e missili, se le danno di santa ragione o quando Gru e le tre orfanelle si regalano un giro mozzafiato sulle montagne russe del Luna Park».
 
«Probabilmente - ridacchia Chris - alcuni spettatori invidieranno la cattiveria di Gru e desidererebbero fare alcune delle cose che lui fa. Chi, infatti, non userebbe un raggio congelatore quando, davanti alla cassa del supermercato, la persona davanti ha il carrello carico di decine di prodotti e vorrebbe pagare con un assegno?».
 
Uscito negli Stai Uniti nel luglio scorso, Cattivissimo me ha scalato - con la rapidità di un’aquila - la vetta degli incassi, “rastrellando” la cifra record di 60 milioni di dollari in un weekend. Un risultato del tutto inaspettato, che ha convinto i managerdella Universal a convocare in tutta fretta Sergio, Chris e Pierre affinché si spremano le meningi e sfornino un sequel.
 
«Credo che ciò che ha attirato il pubblico al cinema come api sul miele - conclude Pierre - sia il fatto che, nonostante le apparenze, Gru è un uomo dolce. È un malvagio che, poco a poco, cambia la propria vita. Le persone si identificano in lui perché sanno che nessuno è buono o cattivo ma c’è sempre qualcosa di buono nei cattivi e qualcosa di cattivo nei buoni».
 
©Mondo Erre - Carlo Tagliani
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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©AGOSTINO LONGO
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