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Rogge: Israele e Palestina insieme?

 
Il 27 ottobre 1986 fu convocata da Giovanni Paolo II una “Giornata mondiale di preghiera per la pace” ad Assisi, alla quale aderirono gli esponenti di tutte le grandi religioni. Vi parteciparono 50 rappresentanti delle Chiese cristiane (oltre ai cattolici) e 60 rappresentanti delle altre “fedi” del globo.
 
L’intuizione del Papa fu semplice e profonda: riunire i credenti di qualsiasi dottrina nella città di San Francesco, ponendo l’accento sulla distensione internazionale, l’uno accanto all’altro, di fronte all’orrore della guerra. L’appello fu ascoltato anche dai più ottusi: per un giorno intero tacquero le armi.ROGGE
 
Nel prossimo ottobre, dopo 25 anni, Benedetto XVI ripeterà lo straordinario incontro. E, a dimostrazione del fatto che lo sport unisce e non divide, come disse Giovanni Paolo II in occasione del “Giubileo degli sportivi” del 2000, è nell’aria qualcosa di veramente eccezionale, che avrebbe le caratteristiche di una svolta epocale.
 
Il Comitato Olimpico Internazionale, presieduto dal belga Jacques Rogge, ha aperto un dialogo fra lo sport israeliano e lo sport palestinese, al fine di risolvere problemi di reciproco interesse. Gli atleti di quelle opposte provenienze potrebbero allenarsi insieme in vista di Londra 2012: un evento clamoroso.
 

Lo spirito di pace

I Cinque cerchi, in sostanza, chiuderebbero, a loro volta, un “cerchio” doloroso. Fu proprio in occasione dei Giochi del 1972, infatti, che il mondo capì la terribile violenza di questo conflitto, quando l’atroce terrorismo di “Settembre Nero” si abbatté, in Mondovisione, sul villaggio olimpico di Monaco.
 
Il punto-chiave riguarda il veto di circolazione di allenatori, atleti e dirigenti fra Israele e Palestina, divisi da un muro di 700 chilometri. Attualmente la transitabilità è molto limitata sia verso l’interno, dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania, separati proprio da Israele, sia verso l’estero.
 
Speriamo che il grande piano diventi realtà. Ricordate quando il ping pong avvicinò, per la prima volta, Stati Uniti e Cina, negli anni Settanta? Anche sul fronte israeliano-palestinese, e dunque fra ebrei e musulmani, lo sport potrebbe incarnare lo spirito di Assisi. Forza!
 

LA SCHEDA

Una brillante carriera

Il conte Jacques Rogge (Gand, 2 maggio 1942) è un dirigente sportivo, chirurgo, ex velista ed ex rugbista belga. Ricopre la carica di presidente del Comitato Olimpico Internazionale dal 2001.
 
In gioventù, Rogge gareggia negli sport nautici, più precisamente nella classe Finn, alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico, del 1972 a Monaco e del 1976 a Montreal. Gioca anche nella Nazionale di rugby XV del Belgio.
 
Fra il 1989 e il 1992 è presidente del Comitato Olimpico Interfederale Belga, e fra il 1989 ed il 2001, presidente dell’associazione dei Comitati Olimpici Europei, diventando intanto, nel 1991, membro effettivo del CIO, di cui raggiunge il comitato esecutivo nel 1998.
 
Nel 2001, è eletto successore di Juan Antonio Samaranch, il presidente che ha guidato il Comitato Olimpico Internazionale per oltre vent’anni, ricoprendo la carica, ininterrottamente, dal 1980. Nel 2009, gli viene conferito l’ultimo mandato quadriennale alla guida del CIO.
 
Alberto II, re del Belgio, lo nomina Cavaliere, per poi elevarlo, successivamente, al grado di Conte. La sua straordinaria carriera, nel mondo dello sport, lo merita.
 
©Mondo Erre - Carlo Nesti
 
 
 
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©AGOSTINO LONGO
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